di Vincenzo Pitaro
I Social Network? «Sono ormai diventati la nostra seconda casa!», dice - durante un’intervista - una parlamentare della Repubblica Italiana con incarichi di governo, molto appassionata, a quanto pare, di Hi-Tech e Comunicazione. E già, come darle torto! Oggigiorno, sembrano addirittura avere invaso (letteralmente) le nostre vite. Una vera e propria «febbre» che non sembra risparmiare nessuno. È un continuo passaparola. E i frequentatori diventano sempre più numerosi: giovani e meno giovani (politici, artisti, studenti, impiegati, professionisti), coppie di coniugi, persino persone anziane.
Il perché di questo trend? È presto detto: sta nella voglia di comunicare. L’idea di poter connettersi col mondo, sembra affascinare oltremodo. Ma quanti sono i social che popolano la Rete? E, soprattutto, qual è quello più adatto alle diverse esigenze di ciascuno di noi?
Ce ne sono per tutti i gusti: per lavoro, per amicizia, per passatempo, per condividere video, musica, foto, immagini animate (Gif, Graphics Interchange Format) ecc.
Andiamo per ordine. A fare da «apripista», ovviamente, è stato Facebook, fondato dieci anni fa (nel 2004) da Mark Zuckerberg.
Qualche anno prima - invero - era già nato Linkedin; un network a cui spetterebbe la primogenitura se non si fosse soltanto trattato di una piattaforma «social» dedicata interamente al mondo del lavoro, dove i propri utenti possono creare una rete di contatti professionali. Poi, nel 2006, su iniziativa di Evan Williams e Biz Stone, nasce Twitter, il social che più di altri - come si sente dire negli ambienti giornalistici - «ha saputo creare fin dall’inizio un grande feeling con i giornalisti». Sarà, forse, per questo motivo che gli operatori dell’Informazione lo prediligono? Probabilmente sì. Negli Usa, infatti, c’è chi sostiene che «buona del suo successo, il Social delle news (o, se preferite, del «cinguettio») lo deve proprio a questo feeling». Oggi, peraltro, molti giornalisti sostengono che se in Italia e nel mondo accade qualcosa d’importante, su Twitter lo si viene a sapere in tempo reale, prim’ancora di ritrovare le news sui tradizionali siti d’Informazione. Il Social Network richiede una grande capacità di sintesi: un tweet, come si sa, è composto da 140 battute. Peccato che non consenta ai propri utenti di pubblicare direttamente anche i video e le immagini gif.
Tutto qui? No! Tra i social network più diffusi, ovviamente, c’è anche Google+, nato molto più di recente, nel 2011. Il social di Google dapprima era accessibile soltanto su invito e solo da alcuni anni è diventato pubblico. Google+ - com’è noto - approda nel «panorama social» in seguito ad altri due progetti firmati Big G (Google Buzz e Google Wave), purtroppo, non andati a buon fine, almeno secondo le aspettative che allora anelavano nella sede di Mountain View. Ecco quindi la rivincita con Google+ (si scrive anche Google Plus, pronuncia: Plas. O anche abbreviato: G+). Oggi il Social si presenta integrato con tutti i servizi principali di Google, in particolare con Google Talk, Picasa e Rubrica dei contatti, e dà la possibilità di condividere gif animate. Peccato che, spesso e volentieri, insorgano problemi con la pubblicazione diretta dei video e finanche con la condivisione da YouTube.
Google+ comunque sembra avere tutte le carte in regola per tenere testa alla concorrenza, se non addirittura per primeggiare su di essa. Certo, se ci fosse qualche idea in più, il Social andrebbe decisamente meglio, diventando ancora più allettante sia per i privati che per le aziende.
Per chi, infine, preferisce le immagini alle parole, sono da segnalare: Instagram, Picasa e Flick. I tre social (di photo-sharing, ossia di condivisione di foto) sono riusciti a ritagliarsi, nel web, un posto di tutto rispetto.
Vincenzo Pitaro
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